Conoscere il proprio strumento è il primo, fondamentale, step verso un uso corretto. Questo discorso vale anche per una motosega elettrica: conoscere come è fatto il nostro strumento ci aiuta ad usarlo al meglio e a effettuare una manutenzione efficace. Nell’approfondimento di oggi vedremo quali sono le componenti principali di una motosega elettrica.
Introduzione
Le parti principali che costituiscono una motosega elettrica sono: la lama, la catena, la scocca, il motore, l’alimentazione, il cavo (o la batteria) e gli accessori. Nelle prossime sezioni della guida analizzeremo le componenti delle motoseghe elettriche nei dettagli.
Il motore
Il cuore della nostra motosega elettrica è rappresentato dal motore. Ovviamente una delle componenti principali dello strumento, il motore, contribuisce per la maggior parte al peso dell’utensile. Dal tipo del motore possiamo capire la potenza e l’efficacia di una motosega elettrica ma anche se sia più o meno soggetta a guasti e quali siano i lavoro i indicati per quel tipo di strumento.
Il motore della motosega elettrica è, come già saprete, alimentato dalla corrente elettrica, questo lo rende considerevolmente più leggero della concorrenza a benzina o miscela. In più il motore elettrico di una motosega, se confrontato con quelli a benzina, risulta molto meno costoso in quanto a rapporto consumi – prestazioni.
La lama della motosega elettrica
Se il motore della motosega elettrica è il suo cuore, la lama è il braccio. Con lama della motosega si intende la parte metallica (di forma ovale) che si estende dalla scocca verso l’esterno per una lunghezza variabile. Sulla lama è montata la catena, la quale è responsabile del taglio del legno.
La lunghezza della lama ci aiuta a determinare quali tipi di lavori possano o non possano essere eseguiti con lo strumento. Infatti le motoseghe elettriche con lama lunga sono adatte a tagli più pesanti come, ad esempio, l’abbattimento di grossi alberi o la processazione di tronchi dal diametro considerevole. Le motoseghe elettriche a lama corta, invece, fanno della leggerezza e della maneggevolezza il loro punto di forza: sono, infatti, adatte a lavori di precisione, in posizioni particolari e tagli meno pesanti. Ad esempio una motosega a lama corta può essere utilizzata per tagliare i rami degli alberi da frutto, potare le siepi e così via.
La catena
La catena è responsabile dell’azione tagliente della motosega. Si tratta di una serie di “dentini” affilati, posti in fila l’uno dopo l’altro in un cerchio, la catena viene posizionata attorno al bordo più sottile della lama.
Perché la catena possa girare attorno alla lama, questa viene “attaccata” al motore che, tramite l’uso di un mandrino, crea un’azione rotante. Spesso, infatti, se la catena della motosega non gira potrebbe trattarsi di un guasto al mandrino!
La catena è una delle parti della motosega più facili da danneggiare: ad esempio basta che un dentino tocchi una superficie non adatta mentre la catena sta smettendo di girare per rompersi o per perdere il filo. Per questo motivo è necessario porre particolare attenzione alla manutenzione della catena della motosega elettrica.
L’alimentazione della motosega elettrica
La motosega elettrica richiede di essere connessa alla rete elettrica per poter operare, a questo scopo viene inserito un alimentatore con cavo all’interno della scocca dello strumento, così che il motore possa essere alimentato. L’alimentazione può essere anche tramite batteria nelle motoseghe più piccole e meno potenti.
La scocca e gli accessori.
La scocca è la “carrozzeria” della motosega, realizzata in materiale plastico in modo da essere resistente agli urti. Solitamente la scocca non è completamente rigida ma può flettersi leggermente così da assorbire maggiormente eventuali colpi. Lo scopo della scocca è quello di proteggere il motore e l’alimentazione!
Speriamo che il nostro approfondimento sulle parti principali che costituiscono una motosega elettrica vi sia stato utile.